La nascita del nostro logo è un po’ avvenuta da sola: come le cose della vita che programmi con cura e puntualmente prendono un’altra strada che ti salta addosso e si impone con forza, al punto da lasciarti stupito per la sua adeguatezza.
Fare un disegno, oppure solo un logo, o ancora, disegno e logo?
L’idea di fare un’etichetta semplice, classica con un logo, alla fine ha prevalso, con modello ispiratore le etichette di Borgogna di cui siamo innamorati. Da qui gli elementi che lo compongono, sono venuti fuori da soli, uno dopo l’altro, come legati ad un filo.
Il logo è una brocca vinaria nuragica con il collo rotto, con una croce sbilenca al centro che, nell’alfabeto Ogham , conosciuto come alfabeto degli alberi, di origine forse Irlandese, forse sarda e utilizzato in Sardegna nel periodo nuragico, rappresenta la lettera M, da MUIN che significa vitis vinifera e da cui deriva la parola vino. Ci è piaciuto questo segno perché, come la croce cristiana ha due dimensioni, una orizzontale che significa la dimensione terrena e quella verticale la dimensione celeste, unite insieme. Questa caratteristica misterica è propria del vino, che prodotto della terra e della vite, ha una sua dimensione spirituale che esplica nel dare gioia all’uomo, nel metterlo in comunicazione con la bellezza. Nei riquadri quattro bronzetti nuragici di cui tre sono figure di offerenti, contadini -sacerdoti, che dedicano i prodotti della terra alle divinità, un quarto è una figura che versa il vino dalla famosa brocca ascoide.
Il font utilizzato per la scritta Teularju è il WT Bellochero Regular, un carattere di recente creazione con forme filanti ed eleganti che richiamano stili riconducibili al moderno e al vintage contemporaneamente. Noi Barbaricini da poco non siamo più arcaici e non siamo mai stati veramente moderni. L’asprezza e la bellezza di questa terra ci hanno preservato dalla serena disperazione di quest’epoca. Epoca esteticamente indefinita nel continuo miscelarsi di tendenze passate, in seguito alla morte di Dio nella mente dell’uomo, che ha demonizzato il presente e trasformato il futuro in minaccia. Nonostante ciò, l’uomo di oggi aspira, pur disordinatamente, all’autenticità e alla genuinità, speranza che si ritrova nella purezza delle linee di questo carattere.
Il nostro logo parla della nostra cultura, della nostra religiosità naturale, della dimensione misterica della vite e del vino che, nella fede cristiana, incarna la vita. Parla della bellezza della nostra terra e dei nostri vigneti, di un’estetica che da speranza. Parla del nostro essere contadini che fanno il vino come pretende la buona uva dei nostri vigneti , parla di persone che lo bevono facendo festa in compagnia.